Immagini e memorie: Antonino Fiorentino

"Fiorentino – diceva, inoltre, Taddei – è un narratore fotografico che non narra ma esprime […] Non è fotografo di professione, anche se lo si vede sempre e in ogni luogo con almeno una macchina fotografica, che scatta e scatta, arrampicandosi per ogni dove, colpendoti alle spalle o di fronte facendoti sussultare. È professore all’Istituto di Belle Arti di Sorrento, è direttore del Centro Meridionale di Educazione Ambientale (C.M.E.A.), è l’organizzatore della Rassegna internazionale dell’Audiovisivo Didattico, pure di Sorrento, è sempre in moto, è impegnato politicamente…"


Gabriella Grasselli - Antonino Fiorentino, educatore e fotografo

"In ogni modo, in quell’eccezionale fase iniziale, ciò che era sembrato solo il programma di un Assessore ambizioso cominciò a realizzarsi. Subito, nel 1980, nacque il Centro di studi e ricerche “Bartolommeo Capasso” di Sorrento, l’anno dopo fu stampato il primo numero del suo bollettino “La Terra delle Sirene”. Già nel 1978, inoltre, Fiorentino aveva promosso a Sorrento l’Anno Ecologico e quando esso si chiuse, per iniziativa sua, dell’allora Sindaco Cuomo e di una pattuglia di illustri studiosi, fu fondato il Centro Meridionale di Educazione Ambientale, un’istituzione per quei tempi senz’altro all’avanguardia."


Enzo Puglia - Antonino Fiorentino e trent’anni di vita culturale a Sorrento

"La mia posizione defilata mi consentiva di osservare Antonino, sornione e discreto, lasciare la discussione ai “cattedratici”, ma pronto a cogliere quegli aspetti salienti che gli avrebbero consentito di realizzare, poi, la sua idea: una struttura permanente con la vocazione della formazione, nei giovanissimi, della educazione ambientale su un territorio che mostrava già i primi segni di cedimento sotto i colpi incessanti delle attività antropiche. Si era negli anni '70…"


Giancarlo Spezie - In ricordo di Antonino Fiorentino

"Prendendo le mosse dall’allora appena celebrato “Anno Ecologico”, successivamente tutte le iniziative non ebbero altro obiettivo se non quello di ‘educare’ e ‘formare’ i più giovani ad una cultura ecologica che non si limitasse a seguire e ad adeguarsi passivamente alle mode dell’epoca, troppo spesso solo formali e ben lontane da una reale sostanza."


Gilberto Antonio Marselli - Antonino Fiorentino e la penisola sorrentina

"Mi manca. Una delle ultime volte che ci siamo visti e, come sempre, abbiamo finito col parlare di politica, volle dirmi che, secondo lui, l’amministrazione più bella e più politicamente qualificata che Sorrento avesse mai avuto fu quella alla quale lavorammo insieme e che portò, nel 1975, alla sconfitta di Achille Lauro e alla sua definitiva scomparsa dalla vita politica. Credo che Antonino abbia dato molto alla nostra città, che le abbia dedicato la maggior parte delle sue energie, sacrificando anche il suo privato, perché, come si diceva allora, il pubblico è privato e il privato è pubblico."


Vincenzo Stinga - Per l’amico Antonino

"A come ambiente. B come Bartolommeo. C come cartelline. D come depliant. E come educazione. F, inevitabilmente come fotografia. G come giornali. H come hotel. I come intarsio. L come Loren. M come mostra. N come Napoli. O come occhio. P come presepe, magari… come politica. Q come quadro. R come rullino. S come Sorrento. T come tipografia. U come uva. V come vulcano. Z come una zattera.
Come una invenzione surreale che galleggia nell’immaginario e alla quale potersi aggrappare. La mia zattera è nell’incapacità – impossibilità – a ridurlo in quattro pagine, e nello stesso tempo si traduce nell’aggrapparmi a poche righe, bellissime, scritte nel 1982 da un personaggio straordinario come Ando Gilardi che a Sorrento, dopo aver incontrato mio padre, era tornato più volte.
1982: Il cacciatore di Sirene è il titolo di molti racconti, uno scritto da Melville, l’autore di Moby Dick, la balena bianca. Prima quando capitava di sentirlo pensavo a gente di mare. Da qualche tempo, e come ennesima conferma che sulla associazione delle idee non solo non abbiamo potere ma sono del tutto imprevedibili, quelle parole per me si associano ad un fotografo che è anche Assessore ai Beni Culturali del Comune di Sorrento: Antonino Fiorentino. Ora so bene che per rispettare l’ordine d’importanza delle sue attività, avrei dovuto scrivere che è Assessore prima, e fotografo dopo; ma qui si parlerà di immagini e lasciamogli dunque un occasionale diritto di privilegio. Tenendo poi ancora conto del fatto che l’Assessore, e fotografo, Fiorentino le usa non solo, come tutti i fotografi, in quanto mezzo di personale raffigurazione, ma altresì, come rari Assessori e forse nessuno, in quanto mezzo per una migliore amministrazione proprio di quei Beni Culturali che i cittadini di Sorrento gli hanno affidato."


Giovanni Fiorentino - Il lessico di Antonino Fiorentino

"In queste fotografie ci sono tutti gli elementi, e i punti di vista, che intrecciano la sua vita fotografica con la terra che fu abitata dalle Sirene: la parte per il tutto, il luogo, la scena, il paesaggio, l’uomo al lavoro, quello che storicamente ha segnato la penisola, l’evento che scandisce straordinariamente il tempo ordinario, quindi i riti sacri e le processioni, infine l’infanzia e la memoria degli anziani, una sorta di memoria che propende al futuro, come l’innesto dello sguardo del bambino sulle volute di fumo che escono dalla bocca del vecchio pescatore – bellissimo. Come l’angelo del pittore tedesco Paul Klee, proiettato in avanti con lo sguardo rivolto all’indietro."


Giovanni Fiorentino - Il baffo negli occhi. Aprendo la porta alle sirene